LA FOTOGRAFIA del PENSIERO
Chiara Bettazzi
La Fotografia del pensiero / esperimenti fotografici 2014
Impressioni su carta sensibile
©ChiaraBettazzi 2018
A partire dal ritrovamento di un vecchio libro scritto dal parapsicologo Ernesto Bozzano nel 1927, ho realizzato una serie di esperimenti fotografici sviluppati all’interno del mio studio.
Usando una scatola portavivande in polistirolo ( nero ) e attraverso un foro stenopeico ho impressionato alcune carte sensibili. I singoli lavori prendono il nome di Skotografie; cioè immagini del pensiero che sono impresse su carta e che possono essere ottenute casualmente.
Van Helmont ( filosofo e alchimista del XVI e XVII ) osserva: Il desiderio si estrinseca nell’idea, la quale non è un’idea vana, ma un’ idea forza, un’ idea che realizza l’incantesimo. La teoria della forma-pensiero e quindi dell’ideoplastia forza organizzante del pensiero, che diventa un’ esistenza attiva alle creazioni del pensiero.
ON TOUCHE AVEC LES YEUX
Chiara Bettazzi - Emma Grosbois
ON TOUCHE AVEC LES YEUX / Toccare con gli occhi
eBook (2015)
©Artext 2015
La “Condivisione temporanea di studio ” tra le artiste Chiara Bettazzi ed Emma Grosbois nasce come progetto all'interno di Studio Corte 17, realtà indipendente che da anni propone progetti speciali in occasione del Contemporanea Festival.
La collaborazione tra le due artiste ha origine dall'uso della fotografia come ricerca di memoria, l'una racchiusa all'interno di un mezzo che impressiona una pellicola e fissa un momento preciso in un altrettanto preciso istante, l'altra come esperienza visiva diretta di un'immagine mediata da un mezzo inconsueto quale la camera ottica.
L'incontro manifesta la volontà di trovare all'interno di due ricerche personali e dalla direzione ben delineata punti in comune, utilizzando come mezzo di scambio il confronto composto da una fitta corrispondenza e dalla conseguente condivisione fisica dello spazio.
Partendo da una riflessione nata intorno ad un proverbio francese: “On touche avec les yeux”, si è sviluppato un dialogo intorno all’idea dello sguardo come gesto, cercando di sperimentare in maniera reale le sue molteplici possibilità di interpretazione attraverso il legame tra immagine e scultura. Emma Grosbois ha suggerito di porre l’attenzione su territori solo accessibili dal vedere, arrivando a riflettere su fenomeni visivi come superfici toccabili con lo sguardo.
Chiara Bettazzi ha puntato l’attenzione sull’assemblaggio di oggetti che manifestano un binomio organico/inorganico, mettendo in evidenza la superficie interna di oggetti in gesso e ceramica provenienti dal suo studio. Entrambe sono partite dal mito della Caverna di Platone, giocando con cavità attraverso luci e ombre, arrivando alla scoperta delle cose che ci circondano e degli oggetti intorno a noi, non tramite la ragione ma la percezione.
L’intento principale di questo lavoro condiviso è quello di tentare una collaborazione che potesse dar vita ad un lavoro nel quale gli interessi e le competenze del singolo potessero unirsi in un operare comune, spinto e alimentato da una ricerca equamente sostenuta.
MEDICAL
Chiara Bettazzi
MEDICAL eBook (2012)
©Artext 2012
La serie di stampe fotografiche che danno vita a inFolio nasce come studio preparatorio del video Medical per poi divenire opera autonoma. L’artista, durante la sua ricerca intorno all’oggettistica medica, aveva deciso di immortalare fotograficamente gli oggetti che era riuscita a ritrovare per dare vita ad corpus di immagini d’archivio. Il risultato di questo lavoro ha invece assunto un’importanza tale da rendere l’insieme dei dossiers materiale a sé stante.
I numerosi “libretti” creati dall’artista propongono infatti una visione parziale degli oggetti fotografati perché assemblano visivamente, come poi avviene invece matericamente nella realtà, elementi tra loro estranei. La composizione viene dunque percepita come fragile e frammentaria esprimendo metaforicamente quella sensazione che si prova di fronte alla visione di oggetti instabili e in equilibrio precario.
Il progetto ha assunto una tale importanza all’interno della ricerca dell’artista da divenire un work in progress senza fine. L’accostamento ripetitivo d’immagini di oggetti e dettagli corporei permette una continua rielaborazione visiva del concetto di sinestesia percettiva che permette un’analisi approfondita delle diverse varianti del rapporto organico/inorganico. Ebook infatti è un’ulteriore versione, in questo caso digitale, della serie di fascicoli realizzati per Medical. (A.G.).
SC17